
Pubblicato il Report di Sostenibilità di “The Economy of Francesco - The Global Event”
Le Azioni di Custodia del Creato messe in atto da Sisifo con la comunità dei portatori di valore dell’evento di Assisi dello scorso Settembre, hanno permesso di evitare la produzione di 116 tonnellate di CO2 equivalente.
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Come scrive il Vescovo di Assisi e presidente del Comitato Organizzatore, Mons. Domenico Sorrentino, “Economy of Francesco fa sul serio!” e lo fa anche pensando ad un evento a basso impatto ambientale. Un evento “non solo di parole, ma di fatti, organizzato in modo che i parametri della conversione ecologica emergessero nella strutturazione stessa dell’evento.” Il Comitato Organizzatore ha infatti affidato a Sisifo Società benefit l’incarico di rendere sostenibile l’evento, considerando la sostenibilità parte integrante del processo organizzativo.
Il Report reso pubblico oggi, racconta come l’approccio sistemico sia alla base della sostenibilità di qualunque attività umana. “Grazie alla volontà chiara del Comitato organizzatore di EoF – afferma Giuseppe Lanzi AD di Sisifo – abbiamo potuto entrare in tutte le fasi dell’organizzazione rientranti nel perimetro di analisi assegnato, proponendo soluzioni meno impattanti in tutti i settori grazie alla collaborazione con la numerosa Comunità dei Portatori di Valore, provenienti dai mondi dell’Economia Circolare e della Finanza Etica.”
Nel report viene descritto l’intero processo di Cura del Creato nell’evento di Assisi del quale viene allegata la Carbon Footprint. Il dato che emerge maggiormente è che le Azioni di Custodia del Creato messe in atto hanno permesso di evitare la produzione di 116 tonnellate di CO2 equivalente, passando dalle 143 tonnellate stimate con l’adozione di soluzioni standard, a meno di 28 tonnellate effettivamente prodotte.
I dati, meticolosamente raccolti in tutte le fasi dell’evento, dalla progettazione alla realizzazione, e successivamente rielaborati grazie alla collaborazione del Gruppo Francese MÉRIEUX NUTRISCIENCES (divisione ECAMRICERT) secondo un modello previsionale di calcolo conforme alle regole dell’organizzazione internazionale IPCC (Intergovernmental Panel of Climate Change) hanno consentito di misurare le emissioni climalteranti dell’evento in tonnellate di CO2 equivalenti.
Il Report d’Impatto infatti dimostra anche come “un consumo critico ed oculato delle risorse, fino alla promozione di un sistema economico circolare che valorizzi la materia e ne caldeggi il riutilizzo” – continua Giuseppe Lanzi – siano azioni possibili e concrete per ridurre la pressione antropica su ambiente, società ed economia”.
L’analisi della carbon footprint sembra essere una pratica molto rara nel mondo degli eventi ecclesiali e l’auspicio è che questo report possa essere utile a chi volesse prenderne spunto per raggiungere risultati ancora migliori. I risultati di Assisi sono stati resi possibili dalla consapevolezza del Comitato organizzatore dell’urgenza della “conversione ecologica” auspicata da Papa Francesco.
Sisifo ha accettato di ideare e realizzare il piano di sostenibilità nell’ambito delle sue attività con “finalità di beneficio comune” in conformità con il suo status di Società Benefit. Nel fare ciò ha coinvolto attivamente numerosi portatori di valore senza i quali nulla sarebbe stato possibile.
Le Azioni di Custodia del creato che Sisifo ha progettato e messo in atto con tale network hanno coinvolto le aree degli allestimenti, della riduzione dei materiali monouso in plastica e della raccolta differenziata.
Particolare attenzione inoltre è stata data alla ristorazione, non solo per limitarne l’impatto ambientale, ma prediligendo materie prime che provenissero dal cratere del sisma in Umbria, che fossero prevalentemente da agricoltura biologica o che provenissero da imprese che lavorano su beni confiscati alla criminalità organizzata. È inoltre motivo di orgoglio il fatto che nessun pasto è stato buttato, sia per un’oculata gestione della produzione a monte, sia per una successiva ricollocazione dei pasti avanzati presso le fasce più povere della popolazione.
Giuseppe Lanzi, interpellato a commentare questi incoraggianti dati, ha dichiarato: “I risultati illustrati nel report dell’impronta carbonica di The Economy of Francesco sono una importante conferma della qualità della pianificazione e della messa in opera delle Azioni di Custodia del Creato che sono state attivate durante l’evento. L’auspicio è che questa esperienza possa fungere da modello di riferimento per tutti gli eventi ecclesiastici e non solo, come attuazione dei principi di ecologia integrale in risposta all’emergenza climatica e ambientale che stiamo affrontando”.
Vai alla pagina di The Ecology of Francesco e scarica il report