Progetto di sostenibilità del Complesso Monumentale della Basilica di San Francesco in Assisi.
Fra' Sole Assisi 2017 - 2022

Intervista a Giuseppe Lanzi sul Progetto Fra' Sole
Nella rubrica “Aziende & Territorio” del Sole 24 Ore di ieri, è stato riservato uno spazio dedicato al Mondo Green e alla Sostenibilità ambientale.
Affrontando il tema della Ricerca e dell’Innovazione per Servizi di qualità e progetti all’avanguardia in ottica ecologica, il quotidiano milanese ha intervistato il nostro AD Giuseppe Lanzi e ha raccontato la conversione ecologica di Sisifo e lo sviluppo di Fra’ Sole.
Nato dall’incontro tra la Custodia Generale del sacro Convento di Assisi, ARPA Umbria e due aziende quali Sisifo e Novamont, il Progetto Fra’ Sole coinvolge importanti imprese italiane dell’Economia Circolare e della Finanza Etica.
Un’iniziativa virtuosa e ambiziosa che, come evidenzia Giuseppe Lanzi, “è la dimostrazione che si può agire in qualunque contesto; se è stato possibile in un sito UNESCO con vincoli di ogni genere, qualunque luogo, qualunque organizzazione, può avere la sua conversione ecologica”.
Di seguito, l’articolo integrale pubblicato sul Sole 24 Ore:
“Gestione di progetti complessi multistakeholders in ambito di Economia Circolare e Sostenibilità”: questa la Mission di Sisifo srl, la società Vicentina protagonista di importanti azioni di sostenibilità come il Progetto al Sacro Convento di Assisi, che coinvolge importanti imprese italiane dell’Economia Circolare e della Finanza Etica. Con il Progetto di Assisi, Sisifo è risultato primo classificato nella categoria Servizi di Best Performer dell’economia Circolare, Premio promosso da Confindustria.
Ma cosa c’è dietro un progetto di sostenibilità? Lo chiediamo a Giuseppe Lanzi, Amministratore Delegato della Società. «Oggi va molto di moda parlare di sostenibilità, magari nella declinazione di Transizione Ecologica, ma il rischio di Green Washing è sempre molto presente. Ridurre l’impatto ambientale delle proprie azioni, dei propri prodotti, degli edifici dove si lavora, non è mai una cosa semplice e non è mai fattibile da realtà esterne. Senza il coinvolgimento delle persone che abitano l’ambiente, senza quella che Papa Francesco definisce una vera e propria conversione ecologica, è difficile se non impossibile raggiungere dei risultati duraturi. Conversione, etimologicamente, significa cambiare strada; e dalla strada insostenibile dell’economia lineare, dobbiamo necessariamente passare all’economia circolare dove lo scarto di una azienda diventa la materia prima per l’altra».
Quale è il “segreto” di un progetto vincente? «Sono due le caratteristiche fondamentali di un progetto che possa avere un impatto positivo: la costruzione di una squadra ed il coinvolgimento della comunità di riferimento. Anche piccoli progetti possono avere impatti importanti! Ad Assisi partimmo con una semplice riorganizzazione della raccolta differenziata; ora ci chiedono informazioni da tutto il mondo. La formula della comunità dei partner è l’altra forza di progetto. Confindustria ha premiato noi che coordiniamo il progetto, ma il riconoscimento va a tutte le aziende e le istituzioni che si sono messe in gioco, concretamente. Doveroso citarle: da Novamont a Terna, da Banca Etica a ERG, passando per CIC, Cial, Etica SGR, Sartori Ambiente, Sadesign, Polycart, Ecozema, Inredev, Ecocomunicazione, Sarvex, Ecomondo, Ecam Ricert, e senza dimenticare le tante istituzioni che hanno dato il patrocinio».
Come e quanto è replicabile il progetto di Assisi? «L’esperienza maturata al Sacro Convento è la dimostrazione che si può agire in qualunque contesto; se è stato possibile in un sito UNESCO con vincoli di ogni genere, qualunque luogo, qualunque organizzazione, può avere la sua conversione ecologica. Partendo da quella esperienza, stiamo sviluppando delle metodologie per altri tipi di immobili, ma anche per la riduzione dell’impatto ambientale degli eventi».
Per maggiori informazioni visita il sito www.frasole.orgIn questa pagina è possibile inserire i termini di ricerca che desideri.
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